Come vengono pensati gli integratori zootecnici

La valutazione puntuale delle esigenze di animale e allevatore decide la formula degli integratori zootecnici

Progettare, se si può usare questo termine, integratori zootecnici di classe superiore non è semplice. Tutt’altro.
C’è la convinzione, radicata in un passato spesso caratterizzato da vere e proprie panzane raccontate a danno degli allevatori, che miscelare qualche minerale con un po’ di vitamine e di cereali a far da supporto e volume sia un’operazione a portata di chiunque.
La funzione del carro miscelatore in talune situazioni è stata travisata e implementata anche da questo concetto.
Ho il carro unifeed, compro i singoli componenti, li peso attentamente e la macchina li mescola accuratamente. Che me ne faccio degli integratori zootecnici?
Certo, come dire che un cucchiaio di vitamina A pura mescolata in quintali e quintali di foraggi riesce a essere “accuratamente miscelata”…
Lasciamo fare a chi sa.
Le aziende serie, delle quali ci sentiamo parte integrante da ben tre decadi, reagiscono all’atteggiamento rassegnato e denigratorio di taluni settori del mercato formulando integratori zootecnici specifici basati su una serie di parametri continuamente aggiornati.
Non si parla a caso, in questa materia, né si lavora a vista.
Si esegue una ricerca continua in campo insieme ai clienti, osservando sia l’evoluzione delle materie prime agricole, sia il cambiamento delle caratteristiche di animali e delle esigenze di produttori e consumatori in alimentazione umana.
Solo abbinando la cultura specialistica e la lunga esperienza di produttori e commercianti di integratori zootecnici è possibile progettare e ottenere il meglio.
Casualità e prodotti fatti a occhio non appartengono più, ed era ora, al competitivo mondo reale.


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