Batteri lattici per insilamento foraggi: situazione primavera 2017
La primavera 2017 sta scorrendo in modo assolutamente anomalo.
Siccità, basse temperature notturne, anche in pieno giorno il termometro continua a registrare movimenti anomali, con una seccante alternanza tra giornate calde e ventose, e altre fastidiosamente fresche.
Tutto ciò influenza negativamente le produzioni foraggere primaverili, e laddove non sia possibile una costosa irrigazione ci saranno probabilmente risultati deludenti sotto il profilo qualitativo dei prodotti raccolti.
Questo rende una volta di più necessari gli inoculi biologici: parliamo naturalmente di batteri lattici per insilamento foraggi.
Chiunque ne ha sentito parlare almeno una volta, molti li hanno usati con successo, altrettanti hanno smesso di usarli per presunta inutilità.
Perché?
Risposta secca: avevano usato il prodotto sbagliato.
Seconda possibilità: avevano riposto nei batteri lattici per insilamento foraggi un eccesso di fiducia, arrivando a pensare che l'inserimento di un prodotto all'interno di un insilato sbagliato compensasse gli errori di lavorazione e conservazione della massa insilata.
È bene quindi segnalare, in primis, che solo l'applicazione di una corretta tecnica di insilamento consente ai batteri lattici per insilamento foraggi di esercitare al meglio le funzioni conservative tipiche di questi prodotti biologici, e quindi vivi.
Affrontare questa lavorazione partendo da una materia prima "rovinata" da condizioni climatiche non ottimali rende necessaria l'applicazione di tecniche di raccolta e trinciatura specifiche. Questo è il primo consiglio da richiedere agli specialisti di insilati, prima di scegliere il corretto mix di batteri lattici per insilamento foraggi: quale sarà il momento idoneo per il taglio, e quali saranno le corrette modalità da utilizzare in fase id prappassimento, trinciatura e stoccaggio.
Cima Breeding è pronta all'ascolto!