Le soluzioni proposte nel mercato degli integratori zootecnici sono innumerevoli. E numerose sono le aziende che propongono cataloghi di prodotti di molteplici tipologie. In questo contesto, ciascuno cerca di partire da un approccio di base condiviso, ovvero le produzioni agrarie attuali non sempre, e non solo, sono in grado di offrire all’animale allevato le quantità di nutrienti necessarie alla soddisfazione di fabbisogni sempre più elevati e complessi. Le esigenze colturali, lo sfruttamento dei terreni, l’incompatibilità fra le necessità operative del settore agricolo e le richieste di una zootecnia sempre più sofisticata, produce una distanza talvolta incolmabile dalle reali esigenze degli animali. In poche parole, gli alimenti sono spesso scadenti, e altrettanto spesso gestiti in mangiatoia in modo inadeguato. In questa situazione, diventa fondamentale l’apporto di integratori zootecnici in grado di tamponare le carenze, bilanciare i nutrienti, aumentare la qualità della razione. Il come ci si arrivi, è scienza. La sezione nutrizionale della veterinaria infatti studia le esigenze alimentari degli animali, e continua ad aggiornarle, suggerendo ai fabbricanti di integratori zootecnici quali elementi sono necessari per correggere gli squilibri in razione. L’obiettivo è naturalmente il miglioramento delle performance produttive, con un occhio rivolto alla salute e al rispetto della fisiologia dell’animale. Ma nonostante questi principi, ancora oggi sono poche le aziende produttrici di integratori zootecnici che ascoltano la scienza. E lasciano, purtroppo, molto campo libero a quelle comode che sugli integratori zootecnici eseguono mere operazioni commerciali.