Integratori zootecnici per ruminanti, meglio con i lieviti

Parliamo un attimo di ingestione di alimenti, che all’arrivo del caldo subisce spesso un giustificato calo.

Gli animali soffrono le temperature in aumento, e, come accade agli umani, hanno meno voglia di ingerire le consueta razione.
A meno che l’allevatore, che deve essere sempre attento ai segnali che l’animale in produzione consegna regolarmente all’occhio preparato, non intervenga con un adeguamento della razione e con l’inserimento di integratori zootecnici per ruminanti in accordo con il nutrizionista.
L’elemento dall’effetto più immediato sull’ingestione è senza dubbio il lievito.
Esso può essere fornito in svariate modalità, puro, da conservare però al freddo, oppure miscelato in formulazioni specifiche di integratori zootecnici per ruminanti, più pratiche e di lunga durata.
La ricerca ha portato nel tempo alla selezione di diversi ceppi di lieviti, divisi in tre macro-categorie: vivi, spenti, inattivati, la cui scelta è influenzata da diversi fattori, fra i quali il principale è essenzialmente il costo/beneficio fornito.
In certe situazioni, invece, l’uso di una tipologia specifica è condizionato dai regolamenti inclusi nei disciplinari di produzione a denominazione controllata.
Effetto? Immediato.
L’aggiunta di integratori zootecnici per ruminanti contenenti  lieviti aumenta la popolazione della flora ruminale, accelerando i processi digestivi della fibra contenuta nei foraggi.
Questo comporta un netto miglioramento delle funzioni del rumine, che è in grado quindi di accogliere maggiori quantità di foraggio e consente all’allevatore di proseguire con un’alimentazione ottimizzata per i livelli produttivi desiderati.
Ecco perciò una soluzione semplice per affrontare l’arrivo del caldo: aggiungere alla razione una dose di integratori zootecnici per ruminanti con lieviti, da mantenere costante, senza interruzioni.

 


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