Il latte "guasto" non si può utilizzare, ecco il latte in polvere per i vitelli
La frase è ricorrente: “Non spendo soldi in latte in polvere, quando mi tocca buttare del latte di vacca”.
Finita l’epoca delle quote latte questo concetto è rimasto in essere per il capitolo del prodotto munto non idoneo alla consegna.
Peggio che mai!
Quando il latte eccedeva la quota, una parziale autodifesa sui costi (comunque immotivata) era rappresentata dal suo uso per alimentare i vitelli nel reparto rimonta, eliminando in parte, o addirittura del tutto, il consumo di latte in polvere per vitelli.
Non una grande scelta, diciamo solo parzialmente condivisibile.
Ma il latte “guasto” no!
Ipotecare il futuro della stalla, pensando a un effimero risparmio in latte in polvere per vitelli, è uno dei più macroscopici errori di gestione in cui un allevatore può incappare.
Direte “certo, vendete latte in polvere per vitelli, cosa potreste mai dire”.
Rispondiamo “non è così, perché al limite potreste anche acquistare un prodotto concorrente” ma sosterremo sempre, con forza, il concetto che un animale nelle prime settimane di vita va alimentato in modo equilibrato, corretto e costante.
La risposta complessiva è “sistema di svezzamento idoneo”.
Il componente principale del sistema è il latte in polvere per vitelli, l’unico che, correttamente formulato e somministrato, è in grado di fornire all’animale i principi nutritivi necessari a gettare le basi di un’esistenza sana e produttiva.
Stiamo esprimendo quindi un semplice concetto preliminare, dicendo che un buon latte in polvere per vitelli è formulato espressamente per l’uso nel periodo neonatale, pertanto i principi nutritivi inclusi nella ricetta sono calibrati per rispettare precisamente le esigenze di un vitello appena allontanato dalla madre.
In altra sede citeremo l’assenza di questo fondamentale principio nel sistema alimentare che prevede l’uso di latte vaccino di scarto.
Ma questa è un’altra storia.